top of page

La nostra storia

Da tempi immemorabili la terracotta fa parte della tradizione Lancianese .

Infatti il più antico quartiere della città che si chiama appunto “Lanciano vecchia”era la culla dei così detti “Pignatari”,che a ridosso della secolare porta san Biagio spandevano quotidianamente le loro creazioni.

Fino alla metà del secolo scorso l’attività era frenetica e le botteghe sfornavano tutto ciò che serviva a quei tempi per vivere.

Infatti non solo si producevano i tegami per cucinare ,ma anche le stufe di terracotta,i così detti“assi di coppe”,le conche di ceramica per trasportare l’acqua dalle fonti e dai pozzi ,i piatti ed i bicchieri,le caraffe ed i trufoli per il vino ,che erano le borracce dell’epoca perché mantenevano fresco a lungo il loro contenuto,le“quartane”per conservare prodotti come i formaggi o le conserve sott’olio,i vasi per i fiori ,ed anche i contenitori per gli indispensabili bisogni…….

Diciamo che con un po’ di fantasia con l’argilla si poteva fare di tutto .

Dopo la seconda guerra mondiale e la progressiva introduzione dei prodotti di plastica, la ceramica ha cominciato pian piano a perdere il suo valore negli usi quotidiani e prodotti più pratici e leggeri prendevano il posto dei pesanti e fragili oggetti di terracotta.

Le tante persone che lavoravano nella produzione della ceramica, dai cavatori di creta,ai tanti manovali,fino ai più sapienti maestri del mestiere dovettero cambiare lavoro o nel migliore dei casi ridimensionarlo alle esigenze.

Così il quartiere dei“pignatari”, centro produttivo della vecchia città ,veniva abbandonato mentre il boom economico degli anni sessanta permetteva lo sviluppo della città verso nuove aree e sopratutto verso nuovi settori .

In questo contesto si colloca la famiglia di Aldo Taddeo:Suo padre Mauro, che da piccolo aveva seguito le orme del padre diventando maestro pignataro e che ora insieme ai fratelli maggiori cercava di mantenere la tradizione tra le mille difficoltà e con una famiglia numerosa, vuole trasmettergli il mestiere, ma le condizioni si fanno drammatiche ed è costretto ad andare in Sudafrica .Qui viene riconosciuto il valore del suo lavoro e seppur lontano dalla famiglia,Mauro Taddeo riesce a far vivere bene i suoi cari e a continuare il suo amato mestiere lavorando faticosamente ogni giorno e coltivando un sogno che si avvererà qualche anno più tardi.

Infatti guadagnando bene, con poco tempo riuscì a mettere da parte la quantità di denaro sufficiente per poter tornare in un Italia che nel frattempo era maturata e ricominciava a dar valore al suo lavoro.

Così tornato a Lanciano,mise su una bottega in cui lavorava con i suoi quattro figli .

Aldo, il primo dei figli in poco tempo imparava il mestiere di pignataro e dopo diversi anni di lavoro con la famiglia decide di mettersi in proprio.

Nel 1991 Nasce la ditta “Aldo Taddeo terracotta” che continua la produzione di tegami di terracotta fatti a mano.

Oggi come allora,nel segno della tradizione Lancianese.

bottom of page